Descrizione
E' una delle poche testimonianze dell'edilizia cinquecentesca. Il palazzo di Selvaggio Guarini, di antica e nobile discendenza, uomo d'arme e Sindaco di Lecce per il biennio 1575-76, che scelse di eleggere in Arnesano la propria residenza, da una descrizione del 1670 risultava essere una "casa consistente in curte, camera, stalla, forno...".
Con la costruzione poi del piano nobile adibito ad abitazione, il piano terra fu adibito a magazzini, forno e deposito.
Il portale d'ingresso alla corte è sormontato dall'impresa araldica, che nei suoi quattro riquadri presenta due volte lo stemma dei Guarini (la moglie, infatti, sposata nel 1552, era la cugina Cardonia Guarini), quello della madre Caterina Tafuri e quello della madre della sposa, Raimondina Francone.
Inoltre, immediatamente sotto la riproduzione dello stemma si legge ancora la parola "TETRAGRAMMATON" (lett. "quattro lettere"), che per alcuni è da intendersi come una parola tendente ad ottenere rispetto, per altri invece come un'enigmatica allusione alla disciplina (l'alchimia?) che il Guarini forse praticava.